Misera


Cupo imperversa il vento, e cade forte
L’acqua a torrenti sull’ingombra via.
Una fanciulla, dalle guance smorte,
Del verno affronta la bufera ria.

Fuggendo e soffermandosi alle porte
Dei ricchi, chiede un pan con voce pia,
Ma vil risponde a la sua cruda sorte
Del ricco indifferente l’ironia!

Non piange, ma il dolor le solca il viso
Bruttino, palliduccio e dimagrito
Per la fame sofferta e per gli stenti.

Respinta e maledetta, d’improvviso
Si ferma stanca, e il corpo intirizzito
Soccombe al peso degli sfinimenti!

Liriche
Catania, 1894,
Niccolò Giannotta Editore

A
S. A. R.
Guy di Lusignano
Principe di Cipro
Gerusalemme ed Armenia
cuore gentile letterato insigne
queste povere pagine
in segno di riverente ammirazione
offro.

Vincenzo Marano Attanasio