Fantasmagoria


La lampada notturna fiocamente
Manda la luce nella stanza oscura:
La zànzara ronzando sordamente
Intorno gira per le vecchie mura.

Nella bassa penombra, una figura
Di donna io vedo candida, silente,
Che nel mio core imprime la paura
E mi rimane a lungo nella mente.

In sull’alba, spossato m’addormento!
Ma che sonno e che sogni, o donna ria,
Quel fantasma m’appare ogni momento,

Sicchè le notti io passo in agonia!
O fanciulla, fanciulla, che tormento
Hai tu gettato dentro l’alma mia!

Liriche
Catania, 1894,
Niccolò Giannotta Editore

A
S. A. R.
Guy di Lusignano
Principe di Cipro
Gerusalemme ed Armenia
cuore gentile letterato insigne
queste povere pagine
in segno di riverente ammirazione
offro.

Vincenzo Marano Attanasio